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Beauty & the city

Beauty & the city
Vivere in città ha pro e contro. Tra questi ultimi ci sono gli effetti non piacevoli dell’inquinamento sulla pelle, in particolare quella del viso. Ecco che cosa dicono gli ultimi studi e come limitarli.

 

Vivere in città ha la sua attrattiva, non a caso si stima che più della metà degli abitanti del nostro attualmente viva in un centro urbano e la tendenza è in continuo aumento. È comprensibile: un grande centro offre molte opportunità, sia lavorative che culturali, per non parlare del maggior livello di socialità a cui si è esposti, ma c’è un prezzo da pagare. Le città, infatti, rappresentano anche una fonte di stress per il nostro organismo. Oltre ai ritmi serrati che affaticano la psiche, bisogna mettere in conto l’inquinamento che, secondo dei recenti studi, ha un impatto negativo non solo sulla salute dell’organismo, ma anche sullo stato della pelle.

 

Attacco alla pelle

Gli studi dermatologici più recenti sono concordi nell’affermare che lo smog, le tossine e i composti chimici a cui si è esposti in un contesto urbano, associati allo stile di vita stressante, hanno un forte impatto sulle condizioni della pelle, in particolare di quella del viso. Lo studio più interessante a riguardo è stato presentato all’ultima Conferenza Internazional sulla Ricerca sulla Pelle, che si è tenuta a Singapore: sono stati paragonati gli abitanti di una zona urbana e di una rurale di Pechino. I ricercatori hanno seguito per 10 anni un campione formato da 206 donne tra i 30 e i 45 anni e i risultati parlano chiaro: l’esposizione continua ad agenti inquinanti porta a un danneggiamento dei tessuti dell’epidermide.

 

Occhio alle polveri sottili

Si è scoperto, infatti, che nonostante chi viva in città tenda a dormire di più, a bere più acqua e ad usare regolarmente creme e prodotti di bellezza, ha la pelle meno idratata di chi vive in zone di campagna. Quest’ultima categoria presenta sicuramente maggiori segni di danni causati dall’esposizione al sole, ma ha la pelle più idratata e morbida. “Siamo ancora agli inizi”, sostiene il dottor John Oblong, capo della ricerca scientifica per Procter & Gamble che ha dato inizio allo studio, “ma qualcosa ci dice che esiste qualcos’altro, oltre ai raggi UV, che ha un impatto sulla nostra pelle”. Si tratta principalmente dell’inquinamento e delle polveri sottili, una vera minaccia che si infiltra letteralmente nella nostra pelle.

 

A casa e in ufficio

Oltre alle polveri sottili, in città ci sono altri nemici che danneggiano la nostra pelle: i gas, come il diossido di nitrogeno, l’ozono e il monossido di carbonio. Ad essi si affianca un altro tipo di inquinamento di cui non siamo neppure consapevoli: quello che si trova nei luoghi chiusi. Gli studi dicono che negli uffici, nei negozi e nelle abitazioni che si trovano in grandi città spesso il livello di inquinamento a più alto che all’esterno. La colpa è di fattori di cui spesso non siamo minimamente consapevoli, che però rappresentano i maggiori inquinanti di ambienti interni, parliamo delle fragranze per l’ambiente, del fumo di tabacco, delle sostanze rilasciate dal mobilio, dai peli di animali e dalle spore di muffa.

 

Come attaccano la pelle?

La barriera cutanea non è impenetrabile. I fattori inquinanti, che si trovano all’esterno e all’interno degli ambienti che frequentiamo tutti i giorni, sono 30 volte più piccoli dei pori della pelle e penetrano facilmente in essi. Queste nanoparticelle distruggono il collagene e i lipidi contenuti in esso e procurano uno stress ossidativo: significa che ci troviamo in una situazione di squilibrio tra una grande produzione di radicali liberi e la possibilità di far fronte ai loro effetti dannosi. Le conseguenze sono l’insorgere di linee sottili e rughe, macchie cutanee e pigmentazione irregolare. Inoltre l’inquinamento può causare irritazioni, arrossamenti e brufoli: le particelle di polvere e sporcizia possono accumularsi sulla superficie e ostruire i pori quando si mescolano con le cellule della pelle e con il grasso.

 

I nuovi prodotti

Alla luce di queste scoperte le aziende cosmetiche hanno iniziato a proporre prodotti specifici, adatti a proteggere la pelle dagli agenti inquinanti. Sono soprattutto creme ricche di antiossidanti, in primis vitamina C e retinolo, che aiutano sia a prevenire che a trattare i danni causati dall’ambiente e dallo stile di vita urbano. È importante ricordarsi di applicare questi prodotti due volte al giorno e, considerato il livello di inquinamento degli ambienti interni, è meglio mettere le creme anche se non si esce di casa. Uno degli ingredienti da tenere d’occhio quando si acquistano prodotti di bellezza è l’olio di argan: è un olio ricco e avvolgente, e contiene una concentrazione molto alta di vitamina C. È uno degli ingredienti più utilizzati delle celebrities di Hollywood o dalle beauty influencer più quotate perché ha una duplice funzione: ha il potere di proteggere la pelle dal sole e dall’inquinamento che ci circondano e in più ripara i danni già esistenti sull’epidermide. In molte culture del passato, non a caso, l’olio di argan era considerato un medicinale.

 

Proteggersi a tavola

Non bisogna dimenticare che, oltre ai prodotti di bellezza, anche una dieta naturale rappresenta un grande aiuto nella lotta contro gli effetti dell’inquinamento: a cominciare dagli alimenti ricchi di antiossidanti, come frutti rossi e agrumi, senza dimenticare pesce e frutti di mare, ricchi di Omega-3, che aiutano a combattere l’ossidamento dall’interno. Importante è anche bere durante tutta la giornata, dal momento che l’inquinamento può abbassare il livello di idratazione dell’epidermide.

TESTO STEFANIA OLIVIERI